Instagram a pagamento? Da quando Instagram è a pagamento? Probabilmente Instagram è a pagamento da molto prima che ce ne accorgessimo.

Pecunia non olet.

Questo motto latino potrebbe essere tradotto alla buona con un bel “per i soldi si fa qualsiasi cosa”, e quando si tratta di un prodotto Meta questo è ancora più vero.

Quelli che sono su Instagram da più tempo si ricorderanno sicuramente di come era questo social network basato sulle immagini

Il buon Mark Zuckerberg ha da sempre la capacità di prendere qualcosa di buono e rovinarlo, purché gli faccia guadagnare fantasticoni di dollari. Instagram non fa ovviamente eccezione, anzi…

“O la borsa o il ban”.

Nei vecchi film western c’era una frase classica, che veniva pronunciata dal bandito ai danni dei poveri abitanti della cittadina: “O la borsa o la vita!”.

A quanto pare anche Instagram ha iniziato a vestire i panni del bandito che pone di fronte gli utenti al terribile dilemma: pagare o venire bannati?

Già, perché dopo diverso tempo di analisi e osservazione ho potuto notare come il ben noto problema della sessuofobia di Meta, e nella fattispecie di Instagram, si ammorbidisce miracolosamente con alcuni utenti benché postino contenuti decisamente molto più espliciti.

Io, come tanti altri fotografi, siamo stati tartassati con censure, ban e cancellazioni di account per contenuti ritenuti pornografici o per adescamento sessuale di adulti, solo per aver postato contenuti che di pornografico non ha proprio nulla.

Esempi?

Sebastiao Salgado in Amazzonia
(Sebastiao Salgado)

Questa foto che ho pubblicato tempo fa, del grandissimo Sebastiao Salgado, è stata così trattata:

Instagram a pagamento censura le foto di Sebastiao Salgado

Penso che abbiate commesso un errore? Certo che si!!

Ovviamente ho segnalato il fatto che erano in torto, ma ovviamente non è servito a nulla.

E così vale anche per foto dove i vergognosi capezzoli femminili sono stati occultati a dovere, sia mai che qualche bambino, tra immagini di omicidi realizzati dalla polizia americana e video della guerra in Ucraina, possa rimanere traumatizzato da un capezzolo, ma senza risultato.

Instagram, in maniera inappellabile e senza dover dare alcuna risposta, cancella e minaccia di cancellare l’account, quando invece non lo fa direttamente senza avvisare.

Ovviamente verrebbe da pensare che si tratti di una visione estremamente bigotta ma valida per tutti, ed invece…

“Cosa postate? Un fiorino…” (ovvero se vuoi postare su Instagram devi pagare).

Sappiamo tutti dell’esistenza dei post sponsorizzati, quelli dove si paga per avere maggiore visibilità da parte di Instagram, giusto?

Ma se io pago e Instagram mi banna il post rimborsandomi la quota, loro ci smenano…

“A pensar male si fa peccato ma difficilmente si sbaglia” diceva il compianto (visto i politici di oggi) Giulio Andreotti.

Se io pago poco mi cancellano i post non adatti, ma se pago tanto?

La Legge è uguale per tutti. Instagram no.

Ed ecco che la mia curiosità incontra la voglia di risposte.

Gironzolando trovo un account ricco di foto inspiegabilmente visibili e faccio una prova segnalando le foto per nudità e adescamento.

In fin dei conti, mi è stata cancellata una foto con una censura immensa a coprire il seno….. mi è stata cancellata una foto di un torso maschile tagliata sopra il pube…. queste foto non hanno scampo, pensavo io…..

La sorpresa.

Tempo qualche ora e scopro che Instagram non ha abbastanza persone per valutare queste due segnalazioni!

Poverini, tocca pure capirli…. son impegnati a bannare Salgado….

Faccio un altro tentativo, con un altro account.

Questa volta sicuramente mi smentiranno e dimostreranno che non è vero che Instagram è a pagamento.

O no?

Direi che non c’è scampo per il buon modelboxmag2.0, basta aspettare che gli cancellino le foto e mi avvisino.

E invece…

Instagram a pagamento permette queste foto

Conclusioni? Instagram è a pagamento!

Credo che la questione sia abbastanza evidente e raccontarci la favoletta della censura sul capezzolo sia offensiva per l’intelligenza di tutti.

Evidentemente Instagram è a pagamento e non lo ha detto, ma lo ha fatto ben capire a tutti gli utenti che postano foto di corpi, artistici o meno, lasciando a ciascuno la scelta.

O la borsa o il ban!