“Backstage di un fotografo”. Questo era il titolo di un blog che per diversi anni ho tenuto senza grande passione. Nato più come divertimento nel rendere partecipi i miei amici riguardo i posti in cui mi trovavo o i servizi che stavo facendo, ha perso velocemente interesse man mano che aumentava la mia voglia di fotografare, e la voglia è sempre stata tanta.
Credenze contro realtà
A volte, parlando con persone che non mi hanno mai visto all’opera, mi sento dire cose tipo “chissà che impianti luci utilizzi”, oppure “per fare delle foto così servono delle location particolari”, e quando dico che non è assolutamente vero spesso non vengo creduto, quindi ho deciso di rendervi partecipi di quello che a volte è la realtà dietro le fotografie, ovvero il “backstage di un fotografo”.

Location esclusiva, vero?
Pochi giorni prima mi trovavo a passeggiare in via Torino a Milano, vicino a quello che una volta era la FNAC. Venni attirato dalla luce che vedevo in una piccola strada laterale e andai a curiosare trovando una via chiusa molto particolare e con una luce davvero molto bella. Decisi quindi che nel giro di pochi giorni avrei fatto qualche foto, un mio piccolo test, quindi appena tornato a casa contattai alcune agenzie di modelle e organizzai al volo un casting per scattare 2 giorni dopo.
Luce ambiente, due cavalletti e una sbarra, a tenere su un semplice telo, in mezzo ai rifiuti e ad una senzatetto che riposava tra i cartoni accatastati in un angolo. Potete immaginarvi la perplessità della modella quando dissi che avremmo scattato in quel luogo esatto. Ad un certo punto, come testimonia la foto qua sopra è arrivato anche un mezzo della AMSA per ritirare i sacchi della pattumiera. Scena surreale davvero.
Situazione trash in tutti i sensi. Si, ma se avevo scelto quel posto è perché c’era una bella luce e su quello non mi sbagliavo affatto, infatti il risultato ha confermato la mia idea. Purtroppo la foto sottostante mostra la seconda modella che ho scattato lì, della quale non ho una foto di backstage, ma la situazione, ti posso garantire, era assolutamente la stessa, scattata a distanza di 15 minuti dalla prima.



Queste sono alcune delle foto che ho scattato quel giorno e in quella location assolutamente esclusiva. Questo è il motivo per il quale spesso insisto nel focalizzare l’attenzione sulla percezione della luce e sulle emozioni più che sull’aspetto tecnico e sull’attrezzatura.
Il corso di fotografia “IMPARA A GUARDARE!” che sto per presentare on-line punta proprio a questo, a saper riconoscere le situazioni particolari e belle che in ogni momento abbiamo intorno a noi, spesso non notandole.
Anche voi avete fatto foto apparentemente complesse, scattate in circostanze particolari? Fatemelo sapere scrivendomi nella sezione “scrivimi“.
A presto!