Non facciamo foto per il green pass anche perché il (fu) green pass non aveva una foto ma un QR code.
Cosa c’entra questo con la fotografia?
Quante volte abbiamo visto, specialmente sui social, foto di persone completamente inespressive come un Qr code? Tante, troppe.
Questo accade perché spesso chi scatta la fotografia si dimentica che ha di fronte una persona, con un cuore ed un cervello, emozioni, che variano da minuto a minuto e che sono il motore fondamentale per tutti noi.
Perché allora prendere una ragazza, puntarle addosso una fotocamera e dirle “ora muoviti così… ora metti il braccio qua…”?
Le persone non sono marionette!
Ragazze con un bel viso si trovano a palate, idem con un bel corpo, quindi, con buona pace di Instagram, se voglio fotografare due gambe lunghe ed affusolate non ho che l’imbarazzo della scelta.
Ma se voglio fotografare un soggetto specifico, allora il discorso cambia.
Ogni persona che andremo a fotografare è unica al mondo, frutto di un passato, esperienze, pensieri, incontri, desideri, che solo lei ha, in tutto il mondo! Non è una cosa fantastica?
Che sia una top model o la vicina di casa, sarà un soggetto unico al mondo e in quel momento noi staremo fermando nel tempo un attimo che non avverrà mai più.
Cambia parecchio l’approccio che dovremo avere, non trovate?
Quindi non facciamo foto per il green pass, ma dedichiamoci ad una occasione eccezionale!
Come ottenere il massimo da questa situazione unica e irripetibile?
Parlando con il nostro soggetto, con la nostra modella, e farle capire che è:
- in uno spazio sicuro
- dove può abbandonarsi e lasciarsi andare
- dove può abbassare le difese
- dove può essere sé stessa
Guardate il video seguente attivando la visione full screen.
Riuscire a creare una simile intimità sul set è fondamentale per chiunque sia interessato alla ritrattistica.
Ricordatevi che niente come una fotografia di ritratto è un’atto di fiducia tra il soggetto e il fotografo.
Nel video qua sopra potete notare come io abbia inizialmente parlato con la bellissima Francesca Galeotti per rompere il ghiaccio e poi abbia lasciato che fosse lei a raccontarmi di sé, della sua vita e dei suoi progetti.
Sarebbe stato impossibile, quanto meno per me, riuscire ad ottenere altrettanto dicendole come posizionarsi o che espressioni fare.
Voi che metodo utilizzate quando realizzate ritratti?
Siete burattinai o amanti?